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Piccione migratore

Ectopistes migratorius

Foto: Piccione migratore
Stato di conservazione
Estinto
Descrizione dell'animale
Il Piccione migratore, noto scientificamente come Ectopistes migratorius, era una specie di uccello appartenente alla famiglia dei Columbidae, nativa del Nord America. Questo volatile, estintosi nella prima metà del XX secolo, è un esempio tragico delle conseguenze dell'interferenza umana negli ecosistemi naturali.

Fisicamente, il Piccione migratore era un uccello di dimensioni relativamente grandi, con una lunghezza che poteva variare dai 39 ai 41 centimetri. Presentava un'apertura alare impressionante che raggiungeva circa 50-62 centimetri. Il piumaggio di questi uccelli era particolarmente attraente: i maschi avevano una colorazione generale blu-grigiastra con sfumature iridescenti sul collo, che potevano variare dal verde al viola. Le femmine, invece, avevano tonalità più smorzate, tendenti al marrone-grigio, con meno iridescenze. Entrambi i sessi avevano occhi di colore rosso vivo, circondati da anelli oculari non piumati di colore grigio chiaro, becco nero e zampe rosse.

Il comportamento migratorio di questi uccelli era uno dei fenomeni più straordinari della natura. Formavano stormi immensi durante le migrazioni, talvolta contando miliardi di individui, tanto da oscurare il cielo per ore. Questi stormi migratori erano guidati da un istinto collettivo verso le zone di nidificazione nel nord degli Stati Uniti e nel Canada durante la primavera e verso i quartieri invernali nel sud degli Stati Uniti durante l'autunno.

La dieta del Piccione migratore era costituita principalmente da semi, frutti e insetti. Durante le migrazioni, questi uccelli erano in grado di percorrere grandi distanze in cerca di cibo, sfruttando le risorse disponibili nelle diverse regioni attraversate.

Un aspetto peculiare della loro biologia era la loro riproduzione. Nidificavano in colonie estese, con nidi costruiti sugli alberi. La femmina di solito deponeva un solo uovo, che veniva covato sia dal maschio che dalla femmina per un periodo di 12-14 giorni. I piccoli crescevano rapidamente, grazie all'alimentazione a base di "latte di piccione", una sostanza nutriente prodotta dai genitori.

Nonostante la loro abbondanza nel passato, la specie ha subito un declino catastrofico a causa della caccia eccessiva e della distruzione dell'habitat. Questi uccelli venivano cacciati in massa per la carne, considerata una prelibatezza, e per lo sport. Inoltre, la trasformazione dei loro habitat naturali in aree agricole ha ridotto drasticamente le aree disponibili per la nidificazione e l'alimentazione.

Il Piccione migratore è estinto dal 1914, quando l'ultimo individuo conosciuto, chiamato Martha, morì in cattività nello Zoo di Cincinnati. La sua estinzione rappresenta un monito sull'impatto delle attività umane sulla biodiversità e sull'importanza della conservazione delle specie animali e dei loro habitat.
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