Pesi e misure
Descrizione dell'animale
La Rana alpina, conosciuta scientificamente come Rana temporaria, è un anfibio appartenente alla famiglia delle Ranidae. Questo anfibio è diffuso in gran parte dell'Europa e in alcune zone dell'Asia, abitando prevalentemente in ambienti freddi e umidi, come le zone montuose e le foreste temperate, fino ad altitudini considerevolmente elevate. La sua presenza è segnalata dall'Europa occidentale fino alla Siberia, dimostrando una notevole capacità di adattamento a diversi habitat.
Dal punto di vista morfologico, la Rana alpina presenta un corpo robusto e compatto, con zampe posteriori ben sviluppate che le conferiscono ottime capacità di salto. La lunghezza media di questi anfibi varia tra i 6 e i 9 centimetri, con le femmine che tendono ad essere leggermente più grandi dei maschi. La pelle, liscia o leggermente granulosa, varia notevolmente nel colore, passando dal verde al bruno, fino a tonalità più scure, spesso con macchie più chiare o più scure che contribuiscono a un efficace mimetismo nel loro ambiente naturale.
Una caratteristica distintiva di questa specie è la presenza di una macchia scura a forma di maschera che attraversa l'occhio e si estende lungo il timpano, che aiuta a distinguerla da altre specie simili. Gli occhi, con pupille orizzontali, sono posizionati in modo da fornire un ampio campo visivo, essenziale per individuare sia le prede che i predatori.
Dal punto di vista biologico, la Rana temporaria è un anfibio anuro, il che significa che non presenta la coda nella fase adulta. La sua dieta è onnivora durante la fase larvale, alimentandosi principalmente di alghe e detriti vegetali, mentre diventa carnivora nell'età adulta, predando una varietà di invertebrati come insetti, ragni e lombrichi.
La riproduzione avviene principalmente in primavera, quando le temperature iniziano a salire. I maschi richiamano le femmine con un canto caratteristico, più sommesso rispetto ad altre specie di rane. Dopo l'accoppiamento, le femmine depongono migliaia di uova in acque dolci stagnanti o a lento scorrimento, come laghetti, fossati o margini di fiumi. Le uova, raccolte in ammassi gelatinosi, si schiudono in larve (girini) che passeranno per una fase di metamorfosi prima di diventare adulti.
La Rana alpina, nonostante la sua ampia distribuzione, è soggetta a minacce dovute alla perdita e frammentazione dell'habitat, all'inquinamento delle acque, alle malattie e ai cambiamenti climatici. Tuttavia, attualmente questa specie non è considerata in pericolo secondo la Lista Rossa IUCN, grazie anche alle sue capacità di adattamento e alla relativa abbondanza in alcune aree del suo areale.
In conclusione, la Rana alpina rappresenta un interessante esempio di adattabilità e resilienza nell'ambiente naturale, svolgendo un ruolo cruciale negli ecosistemi in cui vive. La sua presenza contribuisce al controllo delle popolazioni di insetti e alla biodiversità degli habitat acquatici e terrestri, sottolineando l'importanza della conservazione di queste specie e dei loro habitat naturali.