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Ibis sacro

Threskiornis aethiopicus

Foto: Ibis sacro
Descrizione dell'animale
L'Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) è un uccello affascinante e di grande interesse, sia dal punto di vista biologico che culturale. Questo volatile appartiene alla famiglia dei Threskiornithidae, la stessa degli aironi e delle spatole, ed è facilmente riconoscibile per alcune sue caratteristiche fisiche peculiari e per il suo comportamento.
La lunghezza dell'Ibis sacro può variare dai 65 ai 75 cm, con un'apertura alare che raggiunge i 112-124 cm. Il peso oscilla generalmente tra 1,2 e 1,5 kg. Il suo piumaggio è prevalentemente di un bianco brillante, che contrasta nettamente con il nero lucido presente sulle estremità delle ali e sulla parte inferiore del dorso. La testa e il collo sono anch'essi neri, con una pelle nuda che assume una tonalità blu-grigiastra. Il becco, lungo e ricurvo, è un altro tratto distintivo di questa specie, permettendogli di sondare il fango alla ricerca di cibo.
L'Ibis sacro è dotato di gambe lunghe e forti, di colore grigio-verde, che lo rendono un eccellente camminatore; queste, insieme al suo becco affusolato, lo aiutano a nutrirsi in acque poco profonde o in terreni fangosi. La sua dieta è onnivora ma tende a prediligere piccoli invertebrati acquatici, come insetti, lumache e piccoli pesci, oltre a qualche volta nutrirsi di semi e frutti.
Questo uccello è noto per il suo comportamento sociale. Spesso si riunisce in grandi colonie per nidificare, preferendo alberi alti o cespugli vicino all'acqua. Il nido è una piattaforma costruita con rami e rivestita con foglie. La femmina di solito depone da 2 a 3 uova, che vengono covate da entrambi i genitori per circa 28-29 giorni.
L'Ibis sacro ha una distribuzione geografica che un tempo si estendeva in ampie zone dell'Africa subsahariana e del Medio Oriente. Tuttavia, la sua popolazione è drasticamente diminuita in molte aree a causa della distruzione dell'habitat, della caccia e dell'inquinamento. Nonostante ciò, alcune popolazioni si sono adattate a vivere in ambienti urbani e agricoli.
Questo uccello riveste una grande importanza nella storia e nella cultura umana, in particolare nell'antico Egitto, dove era venerato come simbolo del dio Thoth, divinità della saggezza e della scrittura. L'Ibis sacro era considerato sacro e spesso mummificato come offerta religiosa. Anche se non più oggetto di culto nei tempi moderni, rimane un simbolo potente e un richiamo alla ricca biodiversità del nostro pianeta.
La conservazione dell'Ibis sacro richiede sforzi internazionali per proteggere i suoi habitat naturali e mitigare le minacce che affronta. Programmi di conservazione e iniziative di ricerca sono fondamentali per garantire che questa specie unica possa continuare a prosperare per le generazioni future.
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