Torna alla lista

Strillozzo

Emberiza calandra

Foto: Strillozzo
Descrizione dell'animale
Lo Strillozzo, noto scientificamente come Emberiza calandra, è un affascinante uccello appartenente alla famiglia delle Emberizidae. Questo volatile si distingue per alcune caratteristiche fisiche e comportamentali peculiari che lo rendono un soggetto interessante per gli appassionati di ornitologia e per chiunque si interessi al mondo degli uccelli.

Aspetto fisico:
Lo Strillozzo è un uccello di medie dimensioni, con una lunghezza che può variare dai 16 ai 19 cm e un'apertura alare che oscilla tra i 23 e i 29,5 cm. Il suo peso si aggira intorno ai 30-56 grammi, a seconda dell'età, del sesso e della stagione. Il piumaggio di questi uccelli è generalmente di colore marrone chiaro o grigio-marrone, con striature più scure sul dorso e una tonalità più chiara sul ventre e sul sottocoda. Il petto può presentare una lieve sfumatura giallastra. La testa è caratterizzata da un sottile sopracciglio chiaro che contrasta con le striature scure. Il becco è robusto, adatto alla frantumazione dei semi, che costituiscono la maggior parte della sua dieta.

Distribuzione e habitat:
Lo Strillozzo è diffuso in gran parte dell'Europa e si estende fino alle regioni occidentali dell'Asia. Predilige gli ambienti aperti come le campagne coltivate, i prati e i parchi, dove può trovare abbondanza di cibo e spazi adeguati per nidificare. Durante i mesi invernali, alcuni esemplari migrano verso sud, raggiungendo l'Africa settentrionale e il Medio Oriente.

Comportamento e alimentazione:
Questo uccello è noto per il suo canto melodioso e persistente, che può essere udito soprattutto durante il periodo primaverile e estivo. I maschi si esibiscono in voli canori per attrarre le femmine e delimitare il proprio territorio. L'alimentazione dello Strillozzo è prevalentemente granivora; la sua dieta si compone principalmente di semi di varie piante erbacee, ma non disdegna insetti, soprattutto nel periodo della nidificazione, quando il fabbisogno proteico aumenta.

Riproduzione:
La stagione riproduttiva inizia in primavera, quando le coppie si formano e iniziano la costruzione del nido, solitamente posizionato a terra o in prossimità di esso, nascosto tra l'erba alta o sotto cespugli. La femmina depone da 3 a 5 uova, che cova per circa 12-14 giorni. I pulcini, nati ciechi e senza piume, sono accuditi da entrambi i genitori fino alla loro completa indipendenza, che avviene circa due settimane dopo la schiusa.

Conservazione:
Attualmente, lo Strillozzo non è considerato una specie a rischio secondo la IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), anche se in alcune aree il suo numero è in declino a causa della perdita dell'habitat, dell'uso di pesticidi e dell'intensificazione delle pratiche agricole. La conservazione degli ambienti naturali e la promozione di pratiche agricole sostenibili sono fondamentali per garantire la sopravvivenza di questa specie.

In conclusione, lo Strillozzo è un uccello affascinante che arricchisce la biodiversità degli ambienti in cui vive. La sua presenza è indice di un ecosistema sano e ben conservato, rendendolo un prezioso alleato nell'equilibrio naturale delle aree rurali e agricole.
Nuove fotografie di animali